INVITO AL VIAGGIO
“Andando in estate con la madre in villeggiatura per i Castelli Romani, io cercava di disegnare e dipingere la natura. Ed, in ciò, io mi trovava in contraddizione con tutto quanto mi avevano insegnato nelle scuole. Fin da allora comprendevo che non erano le discipline insegnatemi adatte a trovar fondo all’universo. Compresi che il cielo doveva avere il suo fondo, l’aria la sua leggerezza, le cose lontane il mistero, quelle davanti la chiarezza”. (Giovanni Costa detto Nino, Roma, 1826-Marina di Pisa, 1903).
Genere “des plus riches, des plus agréables et des plus feconds de la peinture” – come recita la nota affermazione dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alambert – il paesaggio ha esercitato e continua a esercitare un forte fascino, proprio per il suo suggerire sensazioni e stati d’animo con straordinaria immediatezza.
La mostra “Invito al viaggio”, si propone di analizzare tramite una selezione di dipinti e di autori italiani ed europei, le diverse modalità con cui gli artisti a cavaliere tra XIX e XX secolo hanno espresso il loro rapporto con la realtà in cui vivevano e operavano.
Il criterio espositivo scelto segue un ordine inusuale, strettamente geografico: ossia attraverso la sequenza dei dipinti, il visitatore potrà effettuare un vero e proprio viaggio lungo un'Europa oggi definitivamente scomparsa, raccontata tramite la sensibilità di trentatre artisti in mostra:
si inizia dalla Scozia di George Bassett, passando per Regno Unito, Olanda, Francia, Italia, Austria, Germania fino ad arrivare nella lontana Russia di Eugène Klimoff.
Accanto a dipinti di artisti indubbiamente conosciuti, ne saranno esposti altri di pittori minori, ma tutti accomunati dall'alta qualità esecutiva.
Arnold Böcklin ebbe modo di scrivere: Un quadro deve raccontare qualche cosa, far pensare lo spettatore come una poesia, e lasciare in lui un'impressione come un brano di musica.
Quegli stessi racconti, pensieri, poesie, impressioni, che ogni visitatore attento saprà scorgere e interiorizzare. Quindi buon viaggio!
